Il consiglio pastorale parrocchiale è strumento di partecipazione e corresponsabilità di tutti i battezzati nell’azione pastorale della parrocchia.
Ha il compito di leggere la realtà alla luce del Vangelo e valutare e proporre conclusioni operative su tutto ciò che riguarda le attività pastorali della parrocchia . I temi proposti sono quelli attinenti alla vita della comunità cristiana e alla sua missione di annuncio celebrazione e testimonianza di carità.
Il consiglio pastorale è costituito dal parroco, da eventuali altri sacerdoti collaboratori e da un congruo numero di laici, eletti dai parrocchiani e/o nominati dal parroco. Rimane in carica per 5 anni.
Per le nostre parrocchie di S. Pietro e S. Martino il consiglio pastorale è un organismo unico, si tratta quindi un consiglio pastorale interparrocchiale e le ultime elezioni sono avvenute a novembre 2021.
L’attuale consiglio pastorale è composto dai seguenti membri:
Don Roberto Lucchi, Suor Giuseppina Vanazzi, Agostini Marco, Benedetti Marta, Bonafini Michela, Dati Daniele, Giovanazzi Valentina, Molinari Mara, Nascivera Alessandra, Pinali Claudia, Poli Silvia, Sartori Lorenza, Spinelli Mariagrazia, Triches Vitale .
Di seguito il verbale delle ultime riunioni:
Ma cos’è il C.P.I.?
Il C.P.I. è chiamato a leggere le realtà locali alla luce del Vangelo e della fede, ad individuare le strade per un impegno coerente, a promuovere e coordinare iniziative secondo un programma pastorale e in comunione con le proposte e le iniziative della diocesi.
E’ chiamato a curare in particolare la sua crescita in uno spirito di comunione tra i suoi componenti, in clima di preghiera, nel confronto con la parola di Dio e nella valorizzazione dei doni e delle capacità che il Padre rende presenti nella comunità cristiana.
E’ segno di comunione perché rappresenta le diverse sensibilità della comunità, perché composto da persone diverse chiamate da Dio ad accogliersi e a crescere nella fede assieme, per costruire e cercare la comunione con tutti.
Per la comunità è perciò, oltre che un organismo e quindi un “mezzo” pastorale, anche una mèta da realizzare perché realmente il C.P.I. possa diventare forza motrice in ordine all’annuncio (Parola di Dio, catechesi,…), alla liturgia (celebrazioni, sacramenti, feste,…), alla carità (impegno sociale, attenzione ai poveri, agli emarginati, agli ammalati, agli anziani,…).